L'origine dei trumeau è rintracciabile nei mobili a due corpi separati molto diffusi nell'epoca barocca, alla quale rimanda anche il nome dell'antico mobile.
Il termine trumeau deriva, infatti, dal pannello dipinto o a specchio che era posizionato tra due porte, in modo da creare un effetto suggestivo effetto visivo, in grado d'incantare gli spettatori.
Il trumò vive, quindi, il suo momento di massimo splendore nel Settecento, epoca alla quale risale la creazione di capolavori creati con legno, specchi, avori ed altri preziosi materiali.
I trumeau che oggi si possono acquistare nei negozi d'antiquariato sono frutto di stili molto diversi, variabili a seconda dell'epoca e della zona geografica d'origine.
L'alzata, la parte superiore del mobile, può essere contraddistinta da sobrie linee rigide, ornata da specchi come amavano fare gli artigiani veneti, o da putti e fiori in stile rococò.
Solitamente la ribalta ospita alcuni cassetti, il cui numero e la dimensione varia a seconda del gusto dell'originario committente e della fantasia dei maestri ebanisti, i quali di frequente creavano anche alcuni scomparti segreti.
La parte inferiore costituita dalla cassettiera è spesso formata da tre cassetti, ma anche in questo caso i gusti personali hanno ispirato la creazione di peculiari trumeau dalle forme massicce o leggiadre.
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